Isola di San Giulio immortalata dal lungolago di Pella durante un piovoso pomeriggio d'autunno.
Il paesaggio lacustre, molto spesso, è stato fonte di ispirazione per artisti, scrittori e poeti. Basta pensare, ad esempio, a Vittorio Sereni, il quale ha tratto dal periodo d'infanzia trascorso a Luino e nei luoghi limitrofi al lago Maggiore la sua suggestione poetica più elevata.
Non sono da meno anche le sponde del lago d'Orta. Non si può, del resto, non pensare alla bellissima poesia Sul lago d'Orta di Eugenio Montale. L'opera è stata scritta durante un soggiorno del poeta nel giugno del 1975 e pubblicata sulle pagine del Corriere della sera il 26 ottobre dello stesso anno, all'indomani della notizia del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura (si veda Agosti Stefano - Carena Carlo, Il lago di Montale, Novara, Interlinea, 1996). Successivamente, nel 1977, il componimento venne pubblicato nella raccolta Quaderno di quattro anni.
Sul lago d'Orta
Le Muse stanno appollaiate
sulla balaustrata
appena un filo di brezza sull'acqua
c'è qualche albero illustre
la magnolia il cipresso l'ippocastano
la vecchia villa è scortecciata
da un vetro rotto vedo sofà ammuffiti
e un tavolo da ping-pong. Qui non viene nessuno
da molti anni. Un guardiano era previsto
ma si sa come vanno le previsioni.
E' strana l'angoscia che si prova
in questa deserta proda sabbiosa erbosa
dove i salici piangono davvero
e ristagna indeciso tra vita e morte
un intermezzo senza pubblico. E'
un'angoscia limbale sempre incerta
tra la catastrofe e l'apoteosi
di una rigogliosa decrepitudine.
Se il bandolo del puzzle più tormentoso
fosse più che un'ubbia
sarebbe strano trovarlo dove neppure un'anguilla
tenta di sopravvivere. Molti anni fa c'era qui
una famiglia inglese. Purtroppo manca il custode
ma forse quegli angeli (angli) non erano così pazzi
da essere custoditi.
Nessun commento:
Posta un commento